il nostro giorno direi otto.
è da tanto che non scrivo, tantissimo quasi perchè qui questa vita parallela è stata strana e le cose hanno cambiato tutte forma e il tempo è molto più breve di prima e lavoro da casa e non ho distrazioni e uscite e cose da fare
ma alla fine mi pare di non avere tempo per nulla, nulla che non sia il lavoro
e poi è un momento in cui paradossalmente la vicinanza è estrema e non si può uscire ma mille gruppi su whazzapp aperitivi su skype e chiamate e e e e
in tutta questa settimana la cosa più bella è stata il 12 marzo che siamo andati a camminare di sera io e i ragazzi e siamo arrivati in piazza duomo ed eravamo solo noi tre e l’esercito
ed era bellissimo e pauroso e abbiamo proprio detto: “oggi è il 12 marzo 2020 e per tutta la vita ricorderemo di essere scappati di casa nel vuoto per camminare e di essere arrivati davanti al duomo e di esserci sentiti piccoli e soli e straniti”.
stamattina mi sono svegliata presto perchè j alle 8.30 aveva lezione di greco e io mi sono alzata con lui e facevano δίδωμι e i verbi in -μι
poi finalmente è sabato e non devo lavorare e posso respirare nei cazzi miei
e che gioia il tempo per sé e ho fatto una torta e la spesa e ho avuto tempo per giurare a me stessa che non metterò mai più piede nel negozio di formaggi di via paolo sarpi, che trattano il signore che lavora per loro come una merda e lo insultano e mi sono incazzata e alle nove del mattino già schiumavo
sono entrata a casa e ho pensato che il modo migliore per sfogare la mia rabbia contro il formaggiaio fosse obbligare i ragazzi alla visione di sacco e vanzetti che GRAZIERAIPLAYGRAZIE ci stai veramente nutrendo di robe pazzesche che netflix e amazon e skygo in confronto non valgono proprio un cazzo.
abbiamo amato volonté e pianto e viva l’anarchia e
simbolo o corpo e memoria o vita e i dilemmi del potere
e poi ho preso una decisione che ha qualcosa di definitivo per me.
mi sono gettata nell’universo della P A N I F I C A Z I O N E
fare il pane mi attira tanto quanto, boh, mi attira l’ayahuasca.
quelle cose che scintillano sbrilluccicano stanno in qualche piscina del nostro desiderio in cui ci butteremmo a capofitto
ma poi non qualcosa ti trattiene
compro le farine buone le farine giuste chiedo ricette e le colleziono e le studio ma poi boh che sbatta e poi tanto la convinzione che non mi verrà mai
invece oggi sta palla di farina super biodinamica ha lievitato tanto che mi stava mangiando il forno e forse stasera facciamo la pizza.
tutti parlano molto in questo tempo e c’è tutta la retorica del FACCIAMO LE COSE INSIEME ma cazzo ma già stiamo tutto il giorno appiccicati a forza ma non è il momento d’oro del SU DE DOSS?
poi pensieri pesanti e susan sontag in aiuto e malattia e colpa e
e tutto finirà e sì, qui saremo più grassi
ma ormai non mi sento nemmeno più idiota a fare gli esercizi di informaconfede in salotto mentre i rag fanno squat e robe di rugby in camera loro.
ciao primavera
quando arrivi saremo fuori, vero?
giornotto